da LIBERTA' del 13 Aprile 2007

I Verdi verso il "si" a D'Amo, tra litigi e minacce di scissione.

Oggi un vertice col leader regionale, il partito sarebbe sul punto di voltare le spalle all'Unione. Vince la linea Pasquali?

 

Verrà la coordinatrice regionale GABRIELLA DE MEO per cercare di scongiurare una spaccatura che potrebbe essere assai probabile nei Verdi piacentini. Colpa di una scelta sulla collocazione alle elezioni che sta rivelandosi problematica: il pendolo che in queste settimane ha visto il "Sole che Ride" ballare tra l'Unione che candida a sindaco Roberto Reggi e i "cosiddetti" dissidenti che schierano Gianni D'Amo si è messo a oscillare vorticosamente nelle ultimissime ore, fino a posizionarsi sui "dissidenti".

Che sarebbe una bella retromarcia rispetto alla linea prevalsa sin qui, e cioè l'adesione all'Unione, linea annunciata due settimane fa e ancora mercoledì ribadita dal coordinatore provinciale Stefano Forlini (v. LIBERTA' di ieri: " i dodici punti che abbiamo proposto sono stati accettati dall'Unione, quindi i Verdi e il loro simbolo restano pienamente nella coalizione"). Ma fin da subito erano emerse ambiguità, in particolare sulla questione del palazzo degli uffici, il progetto di nuova sede unificata del Comune che il sindaco Roberto Reggi in gennaio era stato costretto a stralciare dall'agenda di fine mandato per la resistenza interna alla maggioranza di cui i Verdi sono stati tra i protagonisti. E se Reggi aveva ritirato il progetto rimandandolo però alla prossima amministrazione in caso di rielezione, l'accordo elettorale con l'Unione i Verdi l'avevano raggiunto, due settimane fa, affermando, sul punto specifico, che la priorità sarebbe andata alla ricerca di un edificio esistente dove ricavare la sede unica degli uffici. Una formulazione da cui però l'anima più radicale del partito, incarnata dal consigliere comunale Emanuele Pasquali, ha preso subito le distanze mostrando di ritenerla troppo blanda: di un palazzo degli uffici da costruire ex novo, a suo giudizio non si deve più parlare nemmeno in via subordinata, nemmeno cioè se non dovesse andare a buon fine la ricerca prioritaria di un edificio già esistente. Un punto di frizione che secondo l'ala dei Verdi più favorevole a un accordo con l'Unione sarebbe stata agitata più che altro pretestuosamente da chi, come Pasquali, si troverebbe politicamente più a suo agio tra le file dei dissidenti. Sta di fatto che, tra minacce di scissioni che le parti reciprocamente starebbero rivolgendosi, in questa fase la scelta di stare con D'Amo sarebbe la più accreditata. E le pur stringatissime parole strappate ieri sera a Forlini lo confermerebbero: " domani ci troviamo e vediamo, esaminiamo le tensioni interne, ne parliamo. Andare con D'Amo? vorrebbe dire che nel direttivo del movimento c'è una maggioranza che porta a questa soluzione. Non è che decido io, allo stato ci hanno chiesto di fare una riunione e se ci saranno dei problemi ci conteremo". Si può perciò immaginare, a questo punto, che il simbolo dei Verdi si accasi nello schieramento che candida D'Amo a sindaco e in particolare in una delle due liste, quella denominata "Alleanza per Piacenza" con dentro lo Sdi di STEFANO PARETI e la parte di Piacentini Uniti guidata da ALESSANDRO MIGLIOLI. Formazione che una componente ambientalista l'avrebbe comunque avuta( si parla, tra gli altri, di FABRIZIO BINELLI di Legambiente, e di EMILIO POLITI del forum dell'urbanistica partecipata), e che, con l'innesto dei Verdi, dovrebbe fare spazio ai loro candidati immaginando anche Pasquali nella testa di lista insieme a Pareti e Miglioli. Già completa invece l'altra lista di D'Amo, la civica "Cittàcomune" in cui troverebbero posto il critico letterario PIERGIORGIO BELLOCCHIO, il giornalista di Repubblica LIVIO QUAGLIATA, il docente di semeiotica SANDRO ZUCCHI, l'incisore ROBERTO TONELLI, il sindacalista CGL GIANNI BERNARDINI, l'ex sindacalista GIOVANNI CALLEGARI. Capolista, per stretto ordine alfabetico, ETTORE ARBASI, operaio specializzato. Volgendo altrove lo sguardo resta da annotare la nota con cui Nicola Ferrarese, segretario di Forza Nuova, partito che sostiene la candidatura di Dario Squeri, critica Rosarita Mannina, porta colori della civica "Partecipa Piacenza" per avere in lista il presidente di Copra Leopoldo Corti, l'altro ieri rinviato a giudizio nell'inchiesta sulle "sponsorizzazioni gonfiate" in cui Copra è coinvolta.